martedì 6 luglio 2010

L’identikit del (mio) perfetto tanguero

Dopo lunghe frequentazioni di milonghe, credo di essere riuscita a individuare l’identikit del tanguero perfetto (perfetto per me, almeno): quando un uomo corrisponde a questa descrizione, difficilmente mi delude.

Innanzitutto, non è molto alto, che sennò l’abbraccio diventa troppo faticoso (l’ideale è la mia stessa altezza quando ho i tacchi), né troppo magro, che sennò non mi sento sostenuta, né troppo grasso (ma comunque ha un po’ di pancetta, che dà una sensazione di solidità e concretezza).
Pulito, ha un buon odore di bucato e sapone, che non coprono però l’odore naturale (aboliti i profumi stordenti e i dopobarba); può tenere un chiodo di garofano in bocca, che ha un profumo gradevole.
Indossa di preferenza una camicia di lino o di cotone (in estate sono ammesse anche le maniche corte e le polo), e dei pantaloni rigorosamente lunghi di foggia abbastanza elegante (vietati i tasconi laterali e i jeans strappati).

Generalmente – non chiedetemi perché – ha i baffi.

"Luigi", foto di Roberto Zanoni


Ha un abbraccio solido, ma non troppo rigido né troppo stretto; tiene il braccio sinistro né troppo vicino né troppo lontano dal corpo, meglio un po’ più in alto che troppo in basso, e la mano accoglie quella della donna, sostenendola. La postura è eretta e elegante, la schiena dritta e le spalle aperte.
I piedi non si sollevano molto da terra quando balla, e cercano il terreno con la punta, delicatamente, con movimenti rotondi e sinuosi. Si muove a bordo pista, ruotando lentamente, non superando le coppie che lo precedono.

Le donne che ballano con lui tengono spesso gli occhi chiusi.


Questo è il mio tanguero perfetto. Com'è il tuo (o la tua)?

5 commenti:

  1. Ma sai che quella dei baffi proprio non me la spiego neanch'io? Ma è così, statisticamente i bassi baffuti ballano meglio. Sarà pure merito della "ba": magari si chiamano pure Basilio o Baldassarre o Barnaba... :D

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  2. Mah, dipende...
    Un profumo, anche un dopobarba sono una possibilità di esprimere un lato della propria personalità, chi sa di acqua e sapone è forse semplice, o magari con questo si vuol elogiare la semplicità...
    Poi i piedi non sempre devono essere delicati, sinuosi, appoggiare di punta... Dipende, ancora una volta, dalla personalità della musica: un D'Arienzo vuole decisione, così come una milonga consente scherzo ed eccezione alle regole del Tango...
    Per il resto si può essere d'accordo anche se in fondo scrivere l'abbraccio deve essere chiuso ma non troppo, il corpo del ballerino non magro ma non grasso, etc... vuol dir tutto e niente... In ogni caso non pretendo né mi aspetto la descrizione geometrica dell'abbraccio perfetto o il BMI ideale del tanguero che fa per te... il bello è che ogni tanto questo tanguero ti guarda, ti invita e quell'abbraccio si crea e si imprime nell'anima di entrambi.
    Complimenti per il blog. Saluti.

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    Risposte
    1. Grazie Marco per la tua visita! :) Questo post l'ho scritto ormai una vita fa... Era il tanguero perfetto "per me": mai pretese di assoluto! Devo dire comunque che effettivamente, a distanza di anni, l'identikit è un po' cambiato. Per esempio, il mio tanguero dei sogni non ha (più) i baffi. :D

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    2. Li ha tagliati... Chissà se ha usato il dopobarba... Se si, all'essenza di garofano... :P

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